Pre-Consiglio dei Ministri sul decreto Sicurezza bis, c’è un fondo per accelerare i rimpatri. Ma Lega e Movimento Cinque Stelle restano distanti.
L’annuncio di Matteo Salvini sul Decreto Sicurezza Bis ha agitato le acque al governo, con la Lega che spinge per la discussione e l’approvazione immediata e il Movimento Cinque Stelle che tira il freno e spera di rimandare le discussioni dopo le elezioni europee del 26 maggio.
Rimpatri, nel Decreto Sicurezza bis un fondo per accelerare le operazioni
Salvini ha deciso di rispondere con i fatti alle critiche ricevute dal Movimento Cinque Stelle sui rimpatri. Il titolare del Viminale avrebbe così pensato a un fondo di due milioni di euro da destinare proprio alle operazioni di rimpatrio dei migranti irregolari.
La creazione del fondo è stata inserita nello schema del decreto legge sulla sicurezza (il famoso decreto sicurezza bis) che agita il Movimento Cinque Stelle. I pentastellati non apprezzano infatti la politica dei porti chiusi del leader della Lega e non sarebbero intenzionati a concedere più poteri al Viminale.
Il monito dell’Unione europea: i migranti non possono essere respinti o rimpatriati se rischiano la tortura
Sul caso dei rimpatri però è intervenuta anche la commissione europea gettando un’ombra sulla politica dei porti chiusi e dei rimpatri. Stando alla sentenza della Corte europea, infatti, i migranti non possono essere respinti nel loro paese di origine se in patria rischiano di essere torturati o vanno incontro a violazioni dei diritti umani.
L’intervento dell’Unione europea rallenta ulteriormente il lavoro del Ministero dell’Interno che in questi mesi di governo giallo-verde ha faticato a mettere in moto con continuità ed efficienza la macchina dei rimpatri.